Monastero di San Bernardino

Il culto di S. Bernardino era diffuso in Arona e nell’Ossola e frequenti sono le tracce simboliche a lui dedicate, rappresentate da un’Ostia raggiata con al centro H.I.S. Anche ad Arona è ancora presente questo simbolo sul portone di una casa in via Bottelli.

Il Convento o Conventino di san Bernardino dei frati minori francescani era annesso al Palazzo Borromeo, nel cortiletto con piccolo portico a colonne, al fianco dell’attuale Monastero della Visitazione in ‘Contrada della Villa’, con annessa chiesa allora chiamata Santa Marta. Esso fu sistemazione provvisoria dei frati Cappuccini, chiamati ad Arona da San Carlo, prima che venisse eretto il Monastero dei Cappuccini al di fuori delle mura, presso la roggia Molinara in zona ai Sassi. Durante la primavera del 1651 il conte Carlo III Borromeo, con intercessione della moglie Isabella e su insistenza del parroco Graziano Ponzone, si decise a concedere l’ex conventino di sua proprietà alla comunità femminile che il parroco Ponzone aveva fondato in Arona nel 1650 e che assunse poi la regola francescana. Alla morte del Ponzone, nel 1652, il cenobio si riorganizzò e anni dopo con la novizia contessa Isabella Borromeo si affiliò all’ordine della Visitazione di Giovanna Chantal con la regola di san Francesco di Sales.

Nel medioevo era presente ad Arona una importante fiera che si teneva ogni anno da metà maggio a metà giugno ed era dedicata a san Bernardino. Essa venne riconosciuta dal Ducato di Milano il 21 aprile 1421 e confermata da Ludovico il Moro con patente del 4 aprile 1495.

 (P. Tosi, Storia di Arona. Vol I p. 218 – 1964), ( G. Fiori, ‘ Viddesi d’inanti due demoni…’ Carriera di una mistica seicentesca – pp. 277 e segg. Verbanus 2001)

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